Come viene applicato in Italia il nuovo ordinamento dell'affido condiviso? I giudici applicano regolarmente la legge oppure tendono ancora a privilegiare un genitore rispetto all'altro? Lascia la tua opinione nello spazio mail scrivendo a: gesefcr@libero.it

giovedì 3 giugno 2010

ASSOCIAZIONE LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE

SCRIVI ALL'ASSOCIAZIONE: gesefcr@libero.it
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AFFIDO CONDIVISO BIS

INIZIA LA FASE FORTE DELLA BATTAGLIA POLITICA

PER IL CONDIVISO BIS.

Da “il Messaggero”, domenica 7 giugno 2009 - ROMA -
di ANNA MARIA SERSALE


La legge sull’affidamento condiviso sarà riformata perché in molti casi è restata una «finzione giuridica». Dalle denunce fatte dai genitori esclusi e dalle verifiche nei tribunali, a tre anni dal varo sono emerse «distorsioni interpretative», «travisamenti», «inosservanze» e «troppi provvedimenti dei giudici» che hanno tradito l’obiettivo della legge, quello di garantire a un figlio di separati «un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi» perché al trauma della separazione dei genitori non si aggiungano la litigiosità, il conflitto, la guerra dei “no”, che provocano lacerazioni e sofferenze profonde.

Ora, dopo avere raccolto dati sconfortanti, dopo avere accertato che il vecchio modello di assegnazione «non solo veniva riprodotto nei fatti ma veniva con compiacimento esibito nei tribunali» il Parlamento, per tutelare meglio i diritti dei bambini e dei ragazzi, è pronto a rendere più stringenti i vincoli della legge approvata nel febbraio del 2006. Il nuovo testo, già depositato, a giorni sarà calendarizzato in Senato. Ventidue i firmatari, più o meno bipartisan.
La stretta è stata decisa per assicurare «certezze» ai minori anche quando il rapporto di coppia è andato in pezzi. «Non ci devono essere scappatoie - afferma Marino Maglietta, fondatore dell’Associazione “Crescere insieme” e padre putativo della legge - Solo e unicamente la pericolosità o l’inidoneità di uno dei genitori, per gravi motivi, può impedire al padre o alla madre di occuparsi del figlio, di allevarlo, di educarlo, di contribuire alle scelte fondamentali, istruzione, cure, vacanze, in una parola a esercitare la potestà genitoriale. Lo dice la legge, ma ora lo ribadiremo nel nuovo ddl con più chiarezza». «Nè - continua Maglietta - per chi pensa di cavarsela con un “assegno” mensile è possibile defilarsi dalle responsabilità, dal momento che dalla condizione di genitore non si abdica mai».
L’affidamento condiviso ha avuto una storia travagliata, non a caso ci sono voluti dodici anni e quattro legislature per la sua approvazione. Ora c’è bisogno di una revisione e con il ddl sarà ridotta la discrezionalità dei giudici, perché la «parità» del padre e della madre è stata spesso ignorata, nonostante la legge fosse nata proprio per affermare tale principio. Il provvedimento che andrà in discussione in Senato renderà «ineludibile il diritto del bambino all’affidamento a entrambi i genitori» per evitare che continuino gli «affidamenti esclusivi» camuffati, nella convinzione, a torto, che questi siano meno conflittuali.
Due le novità principali: il «doppio domicilio» del bambino e «l’obbligo di passare attraverso un centro di mediazione familiare prima della separazione». Il principio della doppia residenza, già largamente in uso in molti Paesi occidentali, è un altro passo verso l’affidamento paritetico. «I danni da ”collocazione” esclusiva - osservano i senatori - sono evidenti».
Quanto alla mediazione familiare, questa è vista come uno «strumento di supporto alla coppia». Appare chiaro che i revisori della legge vogliono tassativamente impedire che «i pregiudizi radicati da decenni e i vecchi orientamenti giurisprudenziali» che davano il bambino a uno solo possano ancora compromettere i principi di «bi-genitorialità». Oltre che in Senato il ddl è stato presentato alla Camera. In entrambi i casi il testo è sostenuto da uno schieramento trasversale, con la maggioranza Pdl al completo ma anche con esponenti Pd. La discussione partirà in Senato, del resto proprio il Senato si era impegnato a rivedere la legge dopo un periodo di applicazione. L’obiettivo è quello di «eliminare le possibili ambiguità interpretative» ma verranno aggiunti anche nuovi contenuti. Perciò andiamo avanti nell’illustrare quali punti saranno ritoccati.
«Nè la distanza tra gli ex, nè la conflittualità della coppia o la tenera età dei figli - scrivono i 22 senatori che hanno presentato a Palazzo Madama il ddl di modifica - potranno impedire l’attuazione dell’affidamento condiviso». «Dal 2006 a oggi ci sono state molte sentenze in cui - continuano i senatori - l’affidamento condiviso veniva illegittimamente negato, per motivi non direttamente attribuiti al genitore che veniva escluso, calpestando così il diritto del minore ad averli entrambi qualunque ragione avesse portato al fallimento del matrimonio». L’altro punto che sarà reso «ineludibile» riguarda il mantenimento, nervo scoperto delle separazioni. «Non è stato compreso - scrivono i senatori - il mantenimento diretto», che è «un diritto-dovere di entrambi i genitori» in «misura proporzionale al loro reddito», i due genitori, entrambi affidatari, devono impegnarsi a «fornire personalmente al figlio i beni e i servizi di cui ha bisogno». Ma spesso i giudici hanno tagliato corto su questo punto e si sono solo preoccupati di stabilire un assegno per l'affidatario «risparmiandosi lo sforzo di individuare e ripartire i compiti di cura e, conseguentemente, i singoli capitoli di spesa», dai libri alle vacanze, dalle cure mediche alla casa, al cibo.



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NEWS IN EVIDENZA:

Cassazione: ex nega al marito il figlio per le vacanze? E’ reato...
La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 27995/2009) ha stabilito che commette reato il genitore che nega al marito di portare con sé il figlio durante il periodo di vacanza stabilito dal giudice. Gli Ermellini hanno infatti evidenziato che “l’elusione dell’esecuzione del provvedimento giurisdizionale adottato in sede di separazione dei coniugi si realizza anche attraverso la mancata ottemperanza al provvedimento medesimo. ‘Eludere’, infatti, significa frustrare, rendere vane le legittime pretese altrui e ciò anche attraverso una mera omissione, che, nella specie, è consistita nel rifiuto della (…) alla quale era affidato il bambino, di far si che lo stesso trascorresse col padre il periodo di vacanza prestabilito. L’asserito esercizio del diritto-dovere di avere agito esclusivamente nell’interesse del minire, che avrebbe manifestato indisponibilità ad allontanarsi, sia pure temporaneamente, dal suo ambiente abituale, è rimasto indimostrato. Non va, peraltro, sottaciuto che rientra nei doveri del genitore affidatario quello di favorire, a meno che sussistano contrarie indicazioni di particolare gravità, il rapporto del figlio con l’altro genitore, e ciò proprio perché entrambe le figure genitoriali sono centrali e determinanti per la crescita equilibrata del minore”.
“L’ostacolare gli incontri tra padre e figlio – precisa la Corte -, fino a recidere ogni legame tra gli stessi, può avere effetti deleteri sull’equilibrio psicologico e sulla formazione della personalità del secondo”.
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Ultime follie dai tribunali:

condanne senza processo


La casta delle toghe. Vita, opere e disastri degli «intoccabili». E più in generale, dell’intero sistema giudiziario nazionale. Il libro «La palude» scritto da Massimo Martinelli (edizione Gremese) è una spietata radiografia sugli sprechi, le assurdità e gli interessi «molto» particolari che paralizzano la giustizia italiana. Eccone un sunto. Agghiacciante.

IL SISTEMA DÀ I NUMERI
Forse non tutti sanno che in Italia ci sono 1,39 magistrati ogni 10mila abitanti, contro una media europea di 0,98. Come se non bastasse l’Italia può contare su 21 tribunali ogni milione di abitanti, in Germania, per dire, i palazzi di giustizia arrivano massimo a 13. Dalla Sicilia alla Val d’Aosta i tribunali di primo grado, civili e penali, sfiorano i 1.600. Ogni tribunale italiano ha un bacino di utenti «limitato», in media a 55.011 abitanti, contro i 91mila di un tribunale francese, i 99mila di uno tedesco.

L’ETERNO RIPOSO

I magistrati hanno un orario di lavoro indicato da precise tabelle ministeriali che fissa in 40 ore settimanali il tempo da dedicare all’amministrazione della giustizia, compresa la stesura delle sentenze. I giudici ne depositano di lunghissime, vere tesi di laurea (solo per scriverle ci vogliono settimane) anche se poi spesso sono lavori quasi autoreferenziali. Il sabato non si lavora in quasi nessun tribunale d’Italia e d’estate è previsto un periodo di riposo di 45 giorni. In un anno lo stop ai processi dura, mediamente, tre mesi.

MAXIPROCESSI E MEGASPRECHI
In Australia, il primo maxi-processo è cominciato a Melbourne il 13 febbraio 2008 con 12 indagati e 25 avvocati. Nove mesi i tempi previsti per arrivare alla sentenza. Il processo per il crac della Parmalat conta 66 imputati, 35mila cittadini tra le parti civili, 6 milioni di atti: alla vigilia della prima udienza non si trovavano nemmeno i giudici per comporre il collegio.

IL PM TIENE FAMIGLIA
All’interno dei nostri palazzi di giustizia non si contano i casi di parentele «illecite». Solo a Palermo sono 23 i magistrati imparentati tra loro e con altri dieci legali che esercitano in quei tribunali, in contrasto con la legge sull’ordinamento giudiziario e con la norma prevista sul giusto processo.

CHI SBAGLIA (NON) PAGA
Troppi errori, sviste, dimenticanze che si compiono nelle aule dei tribunali. Dal 2003 al 2007 lo Stato ha sborsato 213 milioni di euro per risarcire carcerazioni illegittime e sentenze errate. Le statistiche dicono che non accade quasi mai che un organismo di controllo - il Csm o la Corte dei Conti - contesti alla toga «incriminata» il danno erariale dovuto a un suo errore. E ancora. Per recuperare un credito rivolgendosi alla giustizia tricolore occorrono mediamente 1.400 giorni che al debitore costano un 17,6 per cento in più calcolato sul credito da incassare.

CONDANNE SENZA GIUDIZIO
Nei primi tre mesi di quest’anno è successo di tutto. Peschiamo a caso. Il 25 gennaio un gup che doveva decidere se rinviare a giudizio o meno cinque imputati per truffa e falso, ha emesso direttamente la sentenza diversificando pure le singole posizioni: tre condanne per pene complessive di cinque anni e sei mesi, due assoluzioni. Di lì a poco, a Roma, un giudice monocratico rinvia per la terza volta un processo per «rapina aggravata», a causa di un difetto di notifica e per altre questioni procedurali. Si prolunga così per altri sei mesi un processo cominciato quattro anni prima: l’imputato era accusato d’aver sottratto una siringa (valore 0,30 centesimi) durante una visita oculistica.

SPACCIATORE CON LODE
Un detenuto nigeriano di 39 anni, ritenuto un trafficante internazionale di droga, dopo 4 anni e mezzo è stato assolto con formula piena da ogni accusa. In compenso, aspettando i tempi biblici del suo processo, in carcere ha avuto il tempo di iscriversi alla facoltà di ingegneria informatica online di Tor Vergata e di laurearsi con lode (a spese dello Stato). Al contrario, il 21 febbraio a Bologna, in attesa del processo per direttissima, un pusher marocchino finisce in camera di sicurezza insieme a un immigrato clandestino. Dopo aver letto il fascicolo, prima dell’udienza, il pm ha ordinato la scarcerazione del clandestino perché la legge prevedeva per lui solo l’arresto facoltativo. Per un disguido, però, il detenuto a tornare in libertà è stato l’altro. Lo spacciatore.

SENTENZE E COLTELLI
Follie. Un giudice di Gela in 8 anni non è riuscito a scrivere una sentenza su alcuni boss mafiosi, poi scarcerati per decorrenza termini. Poi c’è il giudice che sta in malattia, e viene scoperto in barca a vela. Quello che, per fare uno scherzo, cosparge di nutella il bagno dell’ufficio. Quell’altro, in Liguria, che per problemi di parcheggio taglia le gomme dell’auto di un suo collega. La lista è lunga, purtroppo.
(ha collaborato Nadia Muratore)
http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=28989979287&h=JEnTB&u=Xjs-Z
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NOTTE BIANCA

IN MEMORIA DI ANGELO OGLIARI

30 OTTOBRE 2008..........

.......365 GIORNI PASSATI.....

TANTE CATTIVERIE DETTE........

NESSUN COLPEVOLE TROVATO.......



“LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE“

HA ORGANIZZATO

IN MEMORIA DI ANGELO OGLIARI



A ROMA IL 19-20-21 NOVEMBRE 2008



LA MANIFESTAZIONE NEL PARCO DELLA PINETA , DOVE E' STATA CONSEGNATA UNA TARGA AI RAPPRESENTANTI DI ANGELO OGLIARI ED IN SUO ONORE PIANTATA UNA QUERCIA SULLA COLLINA DELL’INFANZIA

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Una delegazione dell'Associazione La Voce dei Genitori per Sempre

è stata ricevuta al Ministero di Giustizia e degli Esteri per importanti sviluppi.



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In occasione della Festa Nazionale dei Nonni l'Associazione ha organizzato domenica o5 ottobre 2008 ore 12 un pranzo presso la Trattoria ACLI di Roncadello (CR) paese a 6 Km da Casalmaggiore.

Naturalmente l'invito era aperto a tutta la famiglia per trascorrere insieme ed in allegria una bella giornata assaporando gustosissime specialità locali!

Al prossimo appuntamento!





Il neo Presidente del Tribunale di Cremona incontra l'Associazione



Il Presidente del Tribunale di Cremona dott. Carlo Maria Grillo ha incontrato il Presidente dell'Associazione La Voce dei Genitori il 06 ottobre alle ore 11.30 nel suo studio in Tribunale.

Durante l'incontro si è parlato della nuova legge sull'affidamento condiviso, del suo stato di applicazione ( o parziale applicazione) a 2 anni dall'entrata in vigore, di mediazione famigliare e altro.....

L'Associazione ringrazia il Presidente dott. Carlo Maria Grillo per aver accettato di incontrarci .....


NUOVO CASO DI RAPIMENTO DI UNA MINORE DA PARTE DI UN GENITORE



Italiana di 6 anni nascosta in Polonia nonostante due sentenze

---------La piccola Michelle «rapita» dalla madre----------




Il padre chiede aiuto al governo: da un mese non vede e non sente la figlia

STRA (Venezia) - La storia della piccola Michelle e di suo padre Luca è una delle tante storie di cui spesso si sente parlare nel nostro Paese. Un flirt improvviso, l’amore che si spezza e la fuga di uno dei genitori con la bambina. Adesso Michelle, 6 anni, è sparita. Introvabile a Danzica dove la madre Silwia l’ha portata due anni fa. Il reato che si configura in questi casi è sottrazione di minore. La sparizione della piccola è aggravata, infatti, dalla sentenza del tribunale di Venezia che ha tolto alla madre la patria potestà per comportamento non responsabile. Quindi il reato diventa sequestro di persona.


L’AMORE - Questa è anche la storia di una giovane madre polacca Sylwia Zofia Chojnachka, 30 anni arrivata a Stra, un paese di 7 mila abitanti in provincia di Venezia, sulle riva del Brenta a cercar fortuna. In uno dei tanti night della zona, a dire il vero, la fortuna trova lei e ha le sembianze di Luca Alessio, 38 anni, un bravo ragazzo, lavoratore, benestante, un po’ timido, dipendente di una ditta che commercia il pesce a Chioggia. Scocca il classico colpo di fulmine e il 25 settembre del 2002 Sylwia Chojnachka e Luca Alessio, pur non sposati, hanno una bambina, biondissima, di nome Michelle. La coppia sembra felice e va a vivere a Loreo in provincia di Rovigo.

LA FUGA - Silwia però poco si adatta allo stile di vita italiano. Al lavoro di casalinga preferisce gli amici e le feste polacche. Così il 3 agosto di due anni fa molla tutto. Prende l’auto di Luca, dice di andare a fare la spesa, e, invece, dopo aver prelevato il gruzzolo di famiglia in banca va all’aeroporto di Venezia dove prende un volo per la Polonia portando con sé anche Michelle che affida alle cure della madre a Danzica. A questo punto inizia una storia fatta di processi, di viaggi e di mortificazioni per Luca. Dapprima l'uomo continua a viaggiare tra l’Italia e la Polonia, spesso a vuoto perché Silwia non gli mostra la bimba. Poi, quando vede che Michelle è inserita in un contesto familiare difficile, decide di riavere riavere con sé la bambina per farla vivere in Italia.

LA GIUSTIZIA - Lastricata è la storia giudiziaria che avrebbe dovuto, come prescrive la legge, concludersi in sei settimane con la procedura «rapida» per il rientro dei minori in caso di sottrazione (come previsto dalla convenzione dell’Aja del 1980). Ma i processi sono particolarmente complessi, con una serie infinita di udienze, con colpi di scena (un finto svenimento ordito dall’avvocato della donna e smascherato dal giudice del tribunale polacco) e ben due domande di ricusazione proposte sempre dalla madre e tutte rigettate. Intanto passano due anni e finalmente i due tribunali, quello di Venezia e quello di Danzica decidono di affidare la bambina a Luca togliendo, caso rarissimo, la patria potestà alla madre per comportamento irresponsabile.

L’ESECUTIVITÀ - La sentenza definitiva l’11 luglio scorso. Il provvedimento, secondo gli accordi internazionali dell’Unione Europea della quale fa parte ovviamente anche la Polonia, dovrebbe portare all’esecuzione immediata. Ma dopo più di un mese la piccola Michelle non è più rintracciabile. La madre l’ha spostata da qualche parte: a casa di un amico, di un parente o chissà dove. Luca freme. Non riesce a parlare con la figlia neanche al telefono già prima della sentenza. La polizia polacca non riesce a ritrovare la bambina.

LA SPERANZA - A questo punto Luca Alessio vuole che il Governo italiano faccia in qualche modo pressione sulle autorità amministrative polacche per poter riabbracciare la sua piccola. L’appoggio dell’ambasciata italiana in Polonia non è sufficiente per sbloccare la situazione. La polizia polacca manca d’iniziativa. Si corre il rischio di veder passare parecchi mesi nell’immobilismo più totale. Intanto la speranza non è sopita, La nonna italiana prepara i giocattoli per Michelle sognando il momento del suo ritorno come papà Luca: «L’abbraccerò per almeno mezz’ora e poi le dirò: finalmente...»

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9 LUGLIO 2008_______________________

Il 9 luglio una partita di calcio per ricordare Angelo Ogliari e il suo caso giudiziario. In campo con una maglia sorpresa

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È stato organizzato il primo Trofeo di calcio “Memorial Angelo Ogliari”. A Cremosano, paese di residenza della vittima del brutale massacro dello scorso 30 ottobre, scenderanno in campo la squadra del paese contro una rappresentativa dell’associazione “Voce dei genitori per sempre”, capitanata da Davide Arcari. Amico di Angelo, instancabile rappresentante delle istanze dello stesso Ogliari: il ritorno in patria della figlia, Diana. Oggi ancora in Polonia dai nonni materni nonostante due sentenze definitive – ma ovviamente inapplicabili dopo la scomparsa del padre, unico affidatario – di rimpatrio e una condanna in primo grado alla madre, Jolanta Lewandowska, per sottrazione di minore.Per Arcari, cui non è mai venuto meno l’obiettivo di mantenere l’attenzione sul caso Ogliari, la partita sarà occasione per ribadire la sete di giustizia dei parenti, degli amici e di tanti cittadini nei confronti dell’assassinio che ha sconvolto la comunità.Una indagine sofferta, che pochi giorni dopo la partita dovrebbe segnare una svolta, con l’arrivo del dossier conclusivo del Ris, il reparto dei carabinieri che è stato chiamato per risolvere l’enigma (ricordiamo che ad oggi gli unici iscritti nel registro degli indagati sono ancora l’ex moglie e il suo attuale compagno, Edgar Fagraldines). Le condizioni del luogo del delitto hanno da subito complicato le indagini. «Sono speranzoso che si possa essere vicini alla verità», racconta Arcari al telefono. Per l'occasione l'associazione scenderà in campo con una divisa particolare. «Ma non aggiungo altro, è una sorpresa». Al termine della partita, che si terrà alle 20.30 al campo sportivo, la consegna del trofeo sarà fatta dal sindaco di Cremosano, Raffaele Perrino.


15 Maggio 2008_______________________

Lettera alle Istituzioni

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“LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE“ Cremona

Presidente Davide Arcari

Responsabile Amministrativo Danilo Marini

RACCOMANDATA A/R anticipata via fax e/o via e-mail

Cremona il 15/05/2008
Alla c.a.

On. Cav. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio dei Ministri

Palazzo ChigiPiazza Colonna 370

00187 Roma - Italytel. (+39) 0667791


Alla c.a.

On. Dott. Franco Frattini

Ministro degli Esteri

Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina, 1 00194 Roma

Alla c.a.
On. Dott. Angelino Alfano

Ministro della Giustizia

Via Arenula, 70

00186 ROMA

Ill.Mo Presidente del Consiglio On. Cav. Silvio Berlusconi , Ill.mo On. Dott. Franco Frattini e Ill.mo On. Dott. Angelino Alfano chi vi scrive è l'Associazione La Voce dei Genitori per Sempre di Cremona che vuole sottopporre alla Vostra cortese attenzione il caso che ogni giorno che passa diventa sempre più assurdo del nostro caro amico Angelo Ogliari brutalmente assassinato il 31 ottobre scorso fracassaandogli il cranio nella sua villetta di Cremosano (CR.). Qust'uomo ha speso gli ultimi anni della sua vita cercando invano di riportare in Italia la sua piccola Principessa Diana di 08 anni (oggi) che la madre Polacca ha portato e trattenuto senza nessun diritto in Polonia nonostante le due sentenze Polacche che gli ordinavano di restituire la bambina al padre genitore affidatario. (Sul fondo di questa lettera metteremo una breve cronostoria). Ancora oggi non sono stati consegnati alla giustizia i barbari assassini del caro Angelo, e gli unici indagati a piede libero rimangono la moglie Polacca del povero Angelo e il suo attuale compagno Uruguaiono. Presidente e On. Ministri questa madre che ancora oggi tiene la piccola Diana in Polonia era stata giudicata non idonea a tenere con se la figlia e poteva vederla solo in ambiente protetto con la super visione dei servizi sociali territoriali. Noi ci siamo gia' rivolti ai Vostri predecessori più volte in passato senza mai ricevere una risposta. Noi siamo preoccupati per questa piccola bambina alla quale gli e' stata fatta una grande violenza psicologica tanto da cancellargli la figura paterna (P.A.S. O sindrome di alienazione parentale diagnosticata dai periti Polacchi disposti dal Tribunale Polacco in sede di udienza per il rimpatrio) e chiediamo alle S.V. un intervento forte presso le autorita' polacche che come vedrete leggendo la cronostoria qualche colpa hanno, e vi chiediamo di fare tutto cio' che e' possibile per valutare la possibilita' di un rimpatrio immediato della piccola Diana, visto anche la sentenza emessa venerdi 09 maggio 2008 dal nostro Tribunale ordinario di Crema di condanna a 15 mesi di carcere e 10.000 euro di multa inflitta alla madre della piccola per aver portato e trattenuto senza averne diritto la bambina in Polonia nell'anno 2005 a tutt'oggi in più il giudice ha 'congelato' la concessione dell'indulto in attesa del processo di appello che riguarda sempre la madre della piccola e la sua non osservanza delle leggi italiane.( infatti vi è gia una prima condanna perchè la signora non ha mai osservato i dispositivi del giudice riguardo l'affidamento della piccola). Noi vorremmo sapere come sta la piccola Diana (cittadina Italiana e Polacca) utilizzando tutti i canali internazione possibili e non come l'ultima visita consolare fatta circa un mese e mezzo fa dove per poterla eseguire si è dovuto chiedere l'autorizzazione alla madre e al suo avvocato Italiano e si e' potuto vedere la piccola solo presso la scuola e non nell'ambiente (la sua casa) dove vive.. Presidente e On. Ministri dove sono finite le convenzioni internazionali...??? Noi crediamo che ci sia la Violazione del regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio ( Gazzetta Ufficiale UE), la Violazione articolo 24 dei diritti del bambino ( Carta dei diritti UE ), la violazione della convenzione dei diritti del fanciullo( New York 89). Aiutateci e cerchiamo di riportare la piccola Diana il prima possibile in Italia in una famiglia che gli dia tutto l'amore di cui questa bambina a bisogno lo chiedeva il suo papà e non per riportare in Italia un trofeo ma per cercare di donarle la dove sia possibile un po' di serenita'...certo non potremo più ridarglki il suo papa', ma, una famiglia SI....!!! Restiamo a Vostra completa disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento in merito ai recapiti che troverete qui sotto e confidiamo di ricevere al più presto una Vostra autorevole rispostta a questa nostra lettera.
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13 Maggio 2008_______________________

Condannata la mamma di Diana ha portato via la figlia illegalmente
La donna tenne la bambina in Polonia pur non avendone diritto. La pena è di 15 mesi e 10 mila euro e il giudice ha 'congelato' la concessione dell'indulto in attesa del processo di appello che riguarda sempre Jolanda Lewandowska e la sua osservanza delle leggi italiane.

La mamma di Diana è stata condannata a un anno e tre mesi di reclusione e a 10 mila euro di multa perché ha tenuto in Polonia la piccola Diana contro la legge che le imponeva di restituirla al padre, il quale ne aveva diritto.

La mamma di Diana è Jolanda Lewandoska, indagata dalla pro­cura di Cre­ma, per la morte del marito, An­gelo Ogliari, avvenuta il 31 ottobre scorso e per la quale si at­tendono an­cora gli esami dei Ris di Parma, rin­viati per ben tre volte e stavolta dati in dirittura d'arrivo, visto che l'inci­dente probatorio che si fonda pro­prio su questi esami è fissato per il prossimo 19 maggio.

II procedimento per il quale c'è stata sentenza, invece, riguarda la donna e la figlia. Il capo d'imputa­zione è sottrazione di minore e per arrivare alla sentenza di venerdì scorso ci sono voluti un anno e mez­zo per allestire il processo e nove mesi per arrivare alla sentenza.


Che però adesso c'è.

Ecco come è andata.

Nel mese di agosto del 2005 Jo­landa Lewandowska preleva la figlia dall'abitazione di Angelo Ogliari, dal quale vive separata, e la porta in Po­lonia. Qualche settimana più tardi il marito ottiene l'affidamento della piccola anche da parte del tribunale di Brescia, presso il quale la donna ha fatto ricorso avverso una prima sentenza del tribunale di Crema che aveva tolto la piccola a lei e l'aveva affidata al marito.

Peraltro, il 26 novembre di quel­l'anno la Lewandowska viene con­dannata a dieci giorni di prigione e a mille euro di multa perché non aveva ottemperato all'ordine del giu­dice che prevedeva visite regolari del papa alla bambina

In risposta alla sentenza arriva una lettera al padre che riferisce che potrà vedere la figlia come previsto dalle ore alle ore di tutti i giorni. In Polonia.

E' evidente la beffa alla quale il padre non sottostà e decide di de­nunciare la moglie per sottrazione di minore.

Parte da qui una lunga serie dì denunce e iniziative che mettono a nudo tutto il male della burocrazia e l'inadeguatezza del sistema legislati­vo in materia di coppie scoppiate e figli di separati. Un male grande che porta a far di conto con una giusti­zia lenta e vecchia che non sa dare risposte efficaci.

Nel caso di Ogliari, si arriva a dar­gli ragione sempre troppo tardi. Do­po la sua morte.

Sul caso specifico, dapprima c'è un rinvio perché la donna non si trova all'indirizzo, poi il procedi­mento parte senza la donna, che se ne sta in Polonia e se ne guarda be­ne dall'apparire in aula, infine l'ulti­ma udienza di venerdì scorso, nella quale il pubblico ministero Raffaele Pesiri chiede al giudice di condan­nare la donna a nove mesi dì reclu­sione e il giudice Cristian Vettoruzzo calca la mano, arrivando a 15 mesi di reclusione e a una ammenda di 10 mila euro da liquidare subito, ma senza che la parte vincente, rap­presentata dall'avvocata Laura Oliari, possa ricorrere a causa civi­le. Ma il giudice sospende anche il beneficio dell'indulto perché pende a Brescia un ricorso della donna in merito proprio alla prima sentenza.

Con ogni probabilità l'avvocato Martino Boschiroli che difende gli interessi della Lewandowska, farà ri­corso anche contro questa sentenza. E Diana resta sempre dov'è.

Pier Giorgio Ruggeri



4 MAGGIO 2008 ____________________



Festa tutta speciale per Diana, ancora in Polonia.

Arcari ha letto le motivazioni del Nastro Paternità 2008 conferito alla memoria di Angelo Ogliari



Leggi l'articolo: http://www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=4416

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PRESENTAZIONE UFFICIALE DELLA LISTA CIVICA

DELL'ASSOCIAZIONE ALLE PROVINCIALI 2009





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Sostieni La Voce dei Genitori per Sempre con il 5x1000

Che cosa è il 5x1000?

Anche quest'anno puoi destinare il 5 per mille dell’IRPEF a sostegno di organizzazioni no profit. Questa scelta non comporterà alcun costo per te essendo una quota d'imposta a cui lo Stato rinuncia. Se non effettuerai alcuna scelta, il 5 per mille resterà allo Stato.



Come devolvere il 5x1000 all' associazione?

È davvero semplice, al momento della consegna della dichiarazione dei redditi (730, CUD e Modello Unico) dovrai:

1. Firmare il riquadro dedicato alle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale

2. Indicare il nostro codice fiscale:
93041270195


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MEDIAZIONE FAMILIARE AI POSTI DI PARTENZA

Il Centro per le Famiglie del Comune di Cremona insieme all'Associazione "La voce dei genitori per sempre" offrono un nuovo servizio gratuito di mediazione familiare rivolto alle coppie in corso di separazione o già separate, per sostenerle in un momento difficile della loro esistenza, soprattutto in presenza di figli. "La legge 54 del 2006 sull'affidamento condiviso", riferisce il Presidente dell'Associazione Davide Arcari, lascia al giudice la facoltà della mediazione familiare. Vorremmo incoraggiare il ricorso a questo strumento perché dà ai coniugi la possibilità di tornare protagonisti della loro separazione, oggi delegata agli avvocati. Il mediatore non offre consigli, media tra i due membri della coppia e li aiuta a formulare un progetto educativo, che comprende la gestione del rapporto con i figli e gli aspetti economici e patrimoniali, da presentare poi al giudice per la separazione consensuale".

Non si tratta di un intervento di tipo sociale, né psicologico; non sostituisce la consulenza legale di giudici e avvocati né ha l'obiettivo di ricomporre la coppia. E' una presenza esperta, un antitrauma, che aiuta ad attutire e a comporre i conflitti. "Esistono regioni, ad esempio il Piemonte", precisa Arcari, "che utilizzano il sistema della mediazione familiare da anni, nel 90% delle separazioni, ma anche Stati come l'Argentina dove ormai la mediazione è usata nel 99% dei casi. Dobbiamo crederci tutti di più anche qui, soprattutto per alleviare l'impatto sui bambini. Nella mediazione famigliare credeva anche Angelo Ogliari (attivista dell'Associazione di Arcari, assassinato 5 mesi fa a Crema, il papà di Diana, la bimba che ora è in Polonia con la madre ndr) esempio estremo di quali conseguenze vorremmo evitare".

Lo sportello a «Supporto alle problematiche familiari nella separazione» avvia la sua attività lunedì 3 marzo previo appuntamento telefonico (0372433176, dal lunedi al venerdi dalle 8,30 alle 12,30). Si può telefonare anche solo per acquisire informazioni sull'attività, che verrà descritta nelle sue varie fasi. Successivamente ci sarà un colloquio informativo, quindi gli incontri veri e propri, fino ad 8 o 10 incontri, potrebbero bastarne meno, nei quali sarà necessaria la presenza contemporanea di entrambi i coniugi.

Il progetto è finanziato con un contributo regionale e con un sostegno del Comune di Cremona, Assessorato di Maura Ruggeri. E' del tutto gratuito. Il Centro per le famiglie è in Via Brescia 94, a Cremona. centro.famiglie@comune.cremona.it. - Associazione La Voce dei Genitori per Sempre 3338739327 - 3468252776 - 3331408729.

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La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di una volontà di separazione e/o di divorzio. Obiettivo centrale della mediazione familiare è il raggiungimento della bigenitorialità ovvero la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori. La mediazione familiare si presenta allora come un aiuto concreto ai padri e alle madri che intendono ripensare in maniera intelligente e costruttiva alla riorganizzazione del ménage familiare, evidentemente destrutturato dalla crisi coniugale. In mediazione non ci si occupa del passato e dei motivi che hanno condotto la coppia alla decisione di separarsi.

L'attenzione dei protagonisti si soffermerà soprattutto sui ruoli presenti e futuri e su tutti gli aspetti di gestione del nuovo assetto familiare. La coppia è incoraggiata dal mediatore a strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esigenze di tutti i componenti del nucleo familiare. La coppia diventa protagonista nella gestione del proprio conflitto ed indirizza le proprie risorse per trovare un dialogo il più possibile funzionale ai cambiamenti che si prospettano per tutta la famiglia. Le persone, pur nel disordine emotivo/organizzativo che spesso accompagna una crisi coniugale, hanno la capacità di autodeterminarsi ed assumersi la responsabilità di decidere ciò che è meglio per loro, evitando di delegare ad un terzo, avvocato o giudice che sia, questo compito.

Il mediatore familiare è un terzo imparziale rispetto alla coppia che ha l'obiettivo di sostenere la coppia stessa durante la fase della separazione e del divorzio. All'interno di questo spazio neutrale il mediatore familiare si propone dunque come una risorsa specifica - alternativa al sistema giudiziario - volta a favorire la negoziazione di tutte quelle questioni relative alla separazione o al divorzio. Aiuta la coppia a gestire la comunicazione perché spesso è interrotta a causa di incomprensioni e tensioni, aiuta a comunicare in maniera costruttiva e ad assumere decisioni responsabili ed informate. Il mediatore non può fornire pareri sulle decisioni da adottare, può solo aiutare i coniugi a parlare fra loro per trovare insieme delle soluzioni.Tutte le informazioni apprese dal mediatore durante le conversazioni con i coniugi o i figli sono riservate, non possono essere riferite a terzi e sono soggette al segreto professionale.

La mediazione familiare mira a creare un setting specifico, uno spazio e un tempo "neutro" dove i coniugi abbiano la possibilità di "ripensarsi" come coppia che si separa ma che rimane unita nell'esercizio della funzione genitoriale. I coniugi durante il percorso di mediazione avranno l'opportunità di riorganizzare emotivamente e pragmaticamente la loro vita. Attraverso un percorso strutturato di negoziazione si giunge a degli accordi "ragionevoli e mutualmente soddisfacenti" su tutti gli aspetti inerenti il divorzio: modalità di affidamento dei figli, calendario delle visite per il genitore non affidatario, assegno di mantenimento, divisioni patrimoniali, spartizione dei beni ecc. I dati sperimentali derivati dagli studi sulle conseguenze del divorzio condotti a livello mondiale parlano chiaro: la durata degli accordi è direttamente proporzionale al grado di soddisfazione che questi procurano a chi è tenuto a rispettarli. Ne deriva che soltanto un accordo che rispetti gli interessi di entrambi i coniugi avrà la possibilità di resistere nel tempo. Queste ricerche, avviate negli Stati Uniti, in Canada ma anche in Europa, dimostrano con evidenza che in percentuale gli accordi raggiunti in sede di mediazione familiare presentano un numero considerevolmente più basso di successivi ricorsi in tribunale rispetto agli accordi imposti dal giudice in sede giudiziaria.

Spesso la mediazione familiare viene confusa con la terapia di coppia o con la terapia familiare. La mediazione familiare ha in realtà un obiettivo opposto a quello della terapia ovvero quello di favorire la separazione consensuale della coppia stessa. Inoltre, a differenza della terapia familiare, prevede obbligatoriamente la presenza di entrambi i membri della coppia. Da un punto di vista procedurale la mediazione familiare non esplora aspetti del passato della coppia, ma solo quelli presenti e orientati al futuro.

Rispetto alla consulenza legale - a cui può tuttavia essere integrata - la mediazione familiare non ha come obiettivo la cura degli interessi dei propri clienti, ma il raggiungimento di accordi condivisi.Alla fine del processo di mediazione viene redatto un documento scritto che riassume tutti i punti sui quali si è raggiunto un accordo.Le questioni oggetto dell'accordo possono essere tanto quelle riguardanti l'affidamento dei figli, quanto quelle patrimoniali riguardanti gli assegni di mantenimento e la divisione dei beni.Questo documento non è legalmente impegnativo, ma l'accordo in esso contenuto verrà riportato negli atti redatti dagli avvocati che rappresenteranno le parti nel procedimento di separazione consensuale o di divorzio congiunto.

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INCONTRI ORGANIZZATI DALL'ASSOCIAZIONE:

L’ASSOCIAZIONE La Voce dei Genitori per Sempre

ha organizzato nel mese di Febbraio 2008 presso


la SALA LIDO PO DI CASALMAGGIORE (CR)

L’INCONTRO-DIBATTITO SULLE TEMATICHE:

GIUSTIZIA E MALA-GIUSTIZIA ITALIANA

AFFIDO CONDIVISO DEI FIGLI

MEDIAZIONE FAMILIARE

Hanno presenziato esperti di diritto, psicopatologia e mediazione familiare con numerose e costruttive testimonianze in sala integrate da un caso di mala-giustizia internazionale proveniente dal milanese.
Assente a sorpresa il primo cittadino.

Segreteria organizzativa della serata:

Davide Arcari cell. 3387024649 Presidente “La Voce dei Genitori per Sempre”

Roberto Cavalli cell. 3473180110 Referente casalasco

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Associazione “La Voce dei Genitori per Sempre”

C.F. 93041270195

Registro Regionale del volontariato Fgl. 10 progr. 47 sez. B (civile)

Sito Internet://xoomer.alice.it/genitoripersempre


indirizzo e-mail:genitorisempre@e-cremona.it

via Cadore 48 c/o Cremona (Sig. Marini Danilo)

Rec.Postale Arcari Davide Via Fior di Spino n.15 Annicco 26021 Cr.

Cell. 3338739327 Fax 037479005



COORDINATE BANCARIE PER ISCRIZIONI E DONAZIONICONTO CORRENTE INTESTATO A:

"ASSOCIAZIONE LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE"

CONTO 000000103065

- CODICE PAESE: IT

-CIN IBAN:39

-CIN BBAN:Y

-ABI:08454

-CAB:56750

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La Voce dei Genitori per Sempre è una associazione costituita da persone - indifferentemente uomini e donne, sposate e non, con figli e senza il cui obiettivo primario è ripristinare il diritto del minore di mantenere rapporti continuativi e significativi con entrambi i genitori anche dopo la separazione. L’Associazione “La Voce dei Genitori per Sempre” è nata come comitato spontaneo nel febbraio del 2003 ed è diventata associazione con atto notarile nell’aprile dello stesso anno. Ci avvaliamo della preziosa collaborazione di esperti La norma che regola gli effetti dell’atto di separazione coniugale, è eccessivamente indulgente nei confronti della donna, ma ciò che stupisce di più è che questo fatto favorisce le separazioni. Se il retaggio storico della normativa si fondava su origini nelle quali vi erano i presupposti per conferire priorità assoluta alle madri, ora invece è giunto il momento di ridurre questa eccessiva fiducia. Certo non è possibile togliere alla madre peculiarità della sua presenza con tutte le conseguenze che ne derivano, ma è vero che dati come quelli sopra esposti debbono far pensare all’opportunità di una seria, e sottolineo seria revisione della normativa. Noi ci battiamo per garantire ai nostri figli soprattutto se minori, di poter crescere con entrambi i genitori (salvo incapacità o impossibilità), garantendo loro un DIRITTO NATURALE che nessuna legge potrebbe e dovrebbe far venire meno. Questo anche in rispetto alla Convenzione dei diritti del fanciullo sancita a NewYork il 20 Novembre 1989, recepita in Italia con Legge 176 del 27 Maggio 1991. Oggi l’AFFIDO MONOGENITORIALE ancora dominante in Italia, è rimasto come prassi di norma solo nei Paesi Arabi. Di fatto, i paesi europei: 1981 Spagna, Svezia, Grecia – 1991 Regno Unito – 1993 Francia – 1995 Belgio, Russia!!!!!! – 1998 Olanda, Germania Turchia Portogallo; tutti questi paesi dell’Europa hanno già provveduto a modificare i propri ordinamenti giuridici per riconoscere l’AFFIDAMENTO CONDIVISO, e l’ITALIA???? Forse non siamo un paese europeo??? Noi siamo convinti che il fallimento del matrimonio non significhi essere dei genitori falliti e per questo proponiamo: - AFFIDAMENTO CONDIVISO salvo eccezioni gravi (es: violenza o abusi sui minori), o problemi seri del singolo genitore. Questo garantirebbe l’esercizio della potestà ad entrambi i genitori, la quale potestà può essere esercitata in modo congiunto, se vi è un accordo, oppure in modo separato con compiti specifici stabiliti davanti al giudice. Per quanto riguarda comunque le cose di maggior importanza per la crescita del figlio, la decisione deve sempre essere presa di comune accordo. - CREAZIONE DI APPOSITI CENTRI DI MEDIAZIONE FAMILIARE dove al loro interno lavorino persone altamente preparate e qualificate nel ruolo di MEDIATORE FAMILIARE - INVITO DEL GIUDICE AI CONIUGI A RECARSI PRESSO TALI CENTRI - LA CREAZIONE DI UNA SEZIONE SPECIFICA DEL TRIBUNALE che si occupi del diritto di famiglia CON PREMINENZA ALLA TUTELA DEI DIRITTI DEL MINORE Un ultimo pensiero è per i giudici: ” Cari giudici, vi chidiamo di fermarvi qualche minuto in più quanto siete chiamati a decidere su una separazione coniugale perché oggi i nostri figli non devono più sentirsi ORFANI DI GENITORI VIVENTI Ma devono poter crescere in modo sereno e sentire sempre la presenza costante dei suoi due genitori, anche dopo la separazione. Un bambino non deve essere una polizza assicurativa ma un tesoro della famiglia e della società presente e futura. Ridate valore alla famiglia e dignità ad uomo e donna e restituite il DIRITTO NATURALE ai nostri figli”.

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GENTILI AMICI DELL'ASSOCIAZIONE LA VOCE DEI GENITORI PER SEMPRE IN

ATTESA DI POTER FONDARE LA "FONDAZIONE ANGELO OGLIARI" CHE HA

RICEVUTO LA BENEDIZIONE ANCHE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ITALIANA GIORGIO NAPOLITANO (FONDAZIONE CHE SI OCCUPERA'

PRINCIPALMENTE DEI FIGLI SOTTRATTI E PORTATI ALL'ESTERO....) NOI

CONTINUIAMO LE NOSTRE BATTAGLIE PER VEDERE UN GIORNO LA SERENITA'

ANCHE NEI BAMBINI DI GENITORI SEPARATI....E PER EVITARE CHE SI POSSA

RIPETERE CIO' CHE E' ACCADUTO AL NOSTRO CARO AMICO ANGELO.... PER

POTER SVOGERE AL MEGLIO IL NOSTRO LAVORO ABBIAMO BISOGNO ANCHE

DI VOI AIUTATECI CON UN PICCOLO CONTRIBUTO....



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TRAMITE BONIFICO BANCARIO INDICANDO LA CAUSALE DEL VERSAMENTO, SUL CONTO CORRENTE INDICATO DI SEGUITO



Dati per Bonifico:

Banca Cremonese filiale di Casalmorano (CR)

Conto Corrente n. 103065 intestato a: Associazione La Voce dei Genitori per Sempre Cremona

Codice ABI 08454 CAB 56750 CIN Y

C.F. 93041270195


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Telefono Presidente Davide Arcari : 333-8739327

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Nell’arena politica con una lista civica in vista delle consultazioni amministrative provinciali del 2009, partendo da un qualcosa che esiste già: l’associazione ‘La voce dei genitori per sempre’



La decisione, che maturava da tempo, è ora ufficiale. Giovedì sera il presidente dell’associazione Davide Arcari si troverà con alcuni amici (e a quel punto attivisti della lista) per decidere il nome (ruoterà attorno alla famiglia) e pianificare il lavoro che partirà con l’inizio del nuovo anno. Il perché dell’impegno diretto è presto detto: «Vista la totale indifferenza nei fatti concreti delle nostre istituzioni locali soprattutto sul caso Angelo-Diana e visto che si stanno già muovendo gli interessi per le elezioni amministrative del 2009 comunichiamo ufficialmente che ci saremo anche noi per la corsa alla Provincia di Cremona». «In questi giorni — si legge nel comunicato diffuso — abbiamo già contattato diversi imprenditori (cremonesi, cremaschi, casalaschi) disposti a darci una grossa mano e la nostra squadra è già pronta con all’interno parecchie donne con tanta voglia di fare. Ora con i primi mesi del 2008 inizieremo la raccolta di firme (in tutta la nostra Provincia) per costituire una lista civica fatta da cittadini e non da politici, quest’ultimi molto bravi solo a promettere. Siamo stanchi di promesse fatte solo di grandi parole. Crediamo, anzi ne siamo convinti, che per la provincia di Cremona sarà un’opportunità grandissima: in lista non ci saranno dei politici ma dei cittadini che con la politica non hanno nulla a che fare. In poche parole: basta con la solite facce». Lista che sarà aperta a tutti, tiene a sottolineare Davide Arcari, che aggiunge: «Fino ad ora ciò che abbiamo promesso l’abbiamo mantenuto e così faremo anche per la lista civica. Abbiamo visto che tutti i politici, solo in campagna elettorale, si riempiono la bocca con la famiglia, per noi è invece una ‘questione’ da affrontare tutti i giorni». L’idea di ‘scendere in campo’ frullava nella testa di Arcari e amici da un po’ di tempo. L’omicidio di Angelo Ogliari (attivo nell’associazione) ha accelerato i tempi. Delitto a cui è legato a doppio filo il ‘caso’ Diana, cui si faceva riferimento nel comunicato. Diana è la figlia del commerciante d’auto ucciso a Cremosano la notte del 31 ottobre. Bambina che dall’agosto del 2005 è in Polonia e che il padre non ha mai potuto riabbracciare.

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Comunicato stampa del 28/12/07
Alla fine di questo 2007 vorrei poter ricordare a nome di tutta l'associazione La Voce dei Genitori per Sempre un caro amico, un uomo coraggioso e soprattutto un grande PADRE, il caro Angelo Ogliari ucciso barbaramente la notte del 30 ottobre nella sua villetta di Cremosano (delitto che alla data odierna non ha ancora un colpevole...) La sua morte ci ha lasciato un vuoto incolmabile. Questo Grande Padre ha dedicato gli ultimi anni della sua vita lottando nelle varie aule di tribunali per amore di sua figlia, della sua amata Principessa Diana. La cosa assurda di tutta questa storia è che tutte le sue battaglie legali sono state vinte sia in Italia ,sia in Polonia, ma vincere le battaglie legali non gli è servito per poter riabbracciare la sua amata Principessa che gli era stata affidata e poi sottratta. Ora qualcuno vuole far passare il messaggio che con la sua morte decade tutto quello per cui questo grande padre ha lottato fino alla sua morte. Bene questo qualcuno si sbaglia e si sbaglia di molto, noi ma credo tutto il nostro Paese deve rendergli giustizia ma non quella sulla carta (perché quella gia' l'ha avuta...) ma quella concreta e quindi tutti noi ci dobbiamo impegnare per far si che la sua amata Principessa torni in Italia paese a cui anche il Tribunale Polacco ha affidato.... Quindi BASTA menzogne convenzionali (non siamo più' disposti ad accettarle ...) Diana deve tornare immediatamente in Italia e a questo qualcuno vorrei dire che se i nostri ministeri si stanno muovendo lo fanno perché ne hanno tutto il diritto, in quanto non si tratta di interferenze politiche su un eventuale sentenza perché questa c'è già ed è già esecutiva, ma si tratta di far si che un paese come la Polonia entrata nell'Unione Europea rispetti leggi, convenzioni e sentenze e su questo punto confido in una severissima condanna da parte del Parlamento Europeo nei confronti della Polonia per il Gravissimo fatto avvenuto il 24 ottobre di quest'anno. Mi auguro anche che presto il nostro Parlamento sia in grado di emanare una legge che paragoni la sottrazione di minore in un vero e proprio rapimento con condanne severissime per chi commette reati simili, in poche parole che la morte del nostro caro amico Angelo serva a qualcosa, perché fatti cosi non si ripetano più... Caro amico Angelo noi tutti alla fine di questo orribile anno rimarchiamo con forza e determinazione la promessa che ti abbiamo fatto il giorno della tua morte...”continueremo la tua battaglia e riporteremo a casa Diana La tua amata Principessa....”convinti e consapevoli che sia la cosa migliore per Lei.

Angelo rimarrai per sempre nei nostri cuori, il tuo sorriso che ci regalavi anche nei momenti più tristi non lo dimenticheremo mai...e sappiamo che tu da lassù continuerai a starci vicino... Ciao GRANDE PAPA'.....

Il Presidente dell' Associazione "La Voce dei Genitori per Sempre "

Davide Arcari